
Oggi è il compleanno della mia mamma. E siccome ci sente sempre più vecchi di un anno le ho dedicato una giornata da giovanissime! Dal compleanno dell'anno scorso ho iniziato la piccola tradizione di portarla con me al cinema a vedere un film della Disney (cosa che da bambina facevo sempre con mio papà) e sapete, mi pento di non averlo fatto prima!
Si ha sempre così poco tempo... forse, sarà perchè a iniziare presto a sgambettare fuori dal nido e ogni tanto la paura del vuoto si fa sentire e allora ci si riaggrappa con il pensiero ai rassicuranti momenti in cui qualcuno ti allacciava la cintura del seggiolone e tu non dovevi far altro che cadere addormentato. Ma se devo pensare ad un regalo per la mia mamma (già che siamo in periodo), non credo ci sia niente di più bello che rivivere le gioie passate di quando si era bambini. Passato il periodo della ribellione post brufolo, torna inesorabile un incredibile bisogno di... famiglia. Non mi credete eh? Beh , vedremo. Sapete la mia mamma è sempre stata una mamma presente, ma molto frettolosa. Fa dieci cose insieme e tutte col fiatone, ma mai una per lei stessa. E finchè litighi ogni giorno per i calzini da lavare, la tavola da sparecchiare, i cani da portare a passeggio... come te ne accorgi? La vedi stanca e non capisci il perchè. Poi diventi grande, comprendi le sue fatiche e vederla sorridere rilassata davanti a un film che ne tira fuori tutta la sua innocente freschezza beh, vi posso assicurare che per una figlia è un dono meraviglioso. E se più vado avanti e più mi convico che di cose poche e semplici un uomo ha bisogno, mi auguro un giorno di poter essere come lei: unicamente scompigliata e meravigliosamente dolcissima.
Si ha sempre così poco tempo... forse, sarà perchè a iniziare presto a sgambettare fuori dal nido e ogni tanto la paura del vuoto si fa sentire e allora ci si riaggrappa con il pensiero ai rassicuranti momenti in cui qualcuno ti allacciava la cintura del seggiolone e tu non dovevi far altro che cadere addormentato. Ma se devo pensare ad un regalo per la mia mamma (già che siamo in periodo), non credo ci sia niente di più bello che rivivere le gioie passate di quando si era bambini. Passato il periodo della ribellione post brufolo, torna inesorabile un incredibile bisogno di... famiglia. Non mi credete eh? Beh , vedremo. Sapete la mia mamma è sempre stata una mamma presente, ma molto frettolosa. Fa dieci cose insieme e tutte col fiatone, ma mai una per lei stessa. E finchè litighi ogni giorno per i calzini da lavare, la tavola da sparecchiare, i cani da portare a passeggio... come te ne accorgi? La vedi stanca e non capisci il perchè. Poi diventi grande, comprendi le sue fatiche e vederla sorridere rilassata davanti a un film che ne tira fuori tutta la sua innocente freschezza beh, vi posso assicurare che per una figlia è un dono meraviglioso. E se più vado avanti e più mi convico che di cose poche e semplici un uomo ha bisogno, mi auguro un giorno di poter essere come lei: unicamente scompigliata e meravigliosamente dolcissima.

Terzo capitolo della saga delle Cronache di Narnia, terza avventura per i fratelli Pevensie. Divisi dalla guerra e dall'età, i fratelli minori Lucy ed Edmund vengono affidati per l'estate alle famiglia dell'odioso e piagnucoloso cugino Eustace. Difficoltà alla quale si sommano quelle del periodo adolescenziale: Lucy ed Edmund sono cresciuti ma per entrambi riecheggia tentatrice e maliziosa, l'ombra dei maggiori Susan e Peter, modelli di bellezza e forza. E al ricordo delle loro origini regali nel regno di Narnia, la comune e per niente affatto gentile vita quotidiana non fa altro che accrescere il Lucy ed Edmund, il desiderio di essere quello che non sono. Quasi a risposta delle loro preghiere, Narnia fa sentire il proprio richiamo che in questo episodio si materializza sotto forma di..un quadro. Un attimo prima Lucy Edmund e il lagnoso cugino si trovano in una camera da letto, un attimo dopo si trovano a nuotare nell'acque limpide del Regno di Lewis. A "pescarli", il giovani principe Caspian in viaggio su un veliero alla ricerca del padre perduto. Tornati nelle vesti di Re e Regina di Narnia, Lucy ed Edmund sono elettrizzati dalla nuova avventura. Un pò meno il cugino Eustace, vero mutaforma della storia che, addestrato e soprattutto svezzato dal saggio topolin soldato Reepicheep, si trasformerà in eroe insperato. Fortissimo anche in questo capitolo, il messaggio cristiano, religione sulla quale il romanzo di Lewis pone le sue radici. La terra di Aslan come terra promessa dei giusti e dei puri di cuori, una stella blu che ad indicarne la rotta, ed il malvagio che ne impedisce il traguardo, altro non è che il peccato."L'invisibile che diventa visibile", si muove come una polvere che tutto nasconde e che tutto giustifica. Forse il pubblico più giovane farà fatica a cogliere la metafora della nube che rapisce l'uomo e lo porta nell'antro del male, ma che gli orribili serpenti marini altro non siano che mostri generati dalla paura, questo è un messaggio chiaro. Così come evidente e commovente è l'addio di Aslan alle porte del suo Regno. Quando Lucy chiede ad Aslan se lo rivedrà mai nel suo mondo così il leone risponde" ...Ci sono, ma là ho un altro nome. Dovete imparare a conoscermi con quel nome. Questa era la vera ragione per cui siete stati portati a Narnia, perché conoscendomi qui per un poco, potrete conoscermi meglio là... »".
