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Terzo capitolo della saga delle Cronache di Narnia, terza avventura per i fratelli Pevensie. Divisi dalla guerra e dall'età, i fratelli minori Lucy ed Edmund vengono affidati per l'estate alle famiglia dell'odioso e piagnucoloso cugino Eustace. Difficoltà alla quale si sommano quelle del periodo adolescenziale: Lucy ed Edmund sono cresciuti ma per entrambi riecheggia tentatrice e maliziosa, l'ombra dei maggiori Susan e Peter, modelli di bellezza e forza. E al ricordo delle loro origini regali nel regno di Narnia, la comune e per niente affatto gentile vita quotidiana non fa altro che accrescere il Lucy ed Edmund, il desiderio di essere quello che non sono. Quasi a risposta delle loro preghiere, Narnia fa sentire il proprio richiamo che in questo episodio si materializza sotto forma di..un quadro. Un attimo prima Lucy Edmund e il lagnoso cugino si trovano in una camera da letto, un attimo dopo si trovano a nuotare nell'acque limpide del Regno di Lewis. A "pescarli", il giovani principe Caspian in viaggio su un veliero alla ricerca del padre perduto. Tornati nelle vesti di Re e Regina di Narnia, Lucy ed Edmund sono elettrizzati dalla nuova avventura. Un pò meno il cugino Eustace, vero mutaforma della storia che, addestrato e soprattutto svezzato dal saggio topolin soldato Reepicheep, si trasformerà in eroe insperato. Fortissimo anche in questo capitolo, il messaggio cristiano, religione sulla quale il romanzo di Lewis pone le sue radici. La terra di Aslan come terra promessa dei giusti e dei puri di cuori, una stella blu che ad indicarne la rotta, ed il malvagio che ne impedisce il traguardo, altro non è che il peccato."L'invisibile che diventa visibile", si muove come una polvere che tutto nasconde e che tutto giustifica. Forse il pubblico più giovane farà fatica a cogliere la metafora della nube che rapisce l'uomo e lo porta nell'antro del male, ma che gli orribili serpenti marini altro non siano che mostri generati dalla paura, questo è un messaggio chiaro. Così come evidente e commovente è l'addio di Aslan alle porte del suo Regno. Quando Lucy chiede ad Aslan se lo rivedrà mai nel suo mondo così il leone risponde" ...Ci sono, ma là ho un altro nome. Dovete imparare a conoscermi con quel nome. Questa era la vera ragione per cui siete stati portati a Narnia, perché conoscendomi qui per un poco, potrete conoscermi meglio là... »".
Rivelato il senso della loro avventura, anche Caspian, a pochi metri dal padre perduto, comprende il senso della sua: di dover guardare a ciò che gli è stato dato: non a quello che gli è stato tolto deve pensare, ma a quello che gli è stato dato. Non è ancora tempo per conoscere il Regno di Aslan, non per lui. Chi invece potrà solcare l'onda della Terra Promessa è il prode Reepicheep: cuore puro che non ha niente a che vedere con i pochi centimetri d'altezza. Con lacrime che anche lo spettatore fatica a trattenere, Lucy saluta per sempre la sua Guida. é tempo, insieme a Edmund di diventare Sovrani della propria vita. Ma non è un addio che vale per tutti: qualcuno dovrà tenersi pronto ad un nuovo ritorno e se volete scorpire di chi sto parlando non vi resta che tuffarvi nel mare davanti a voi. Circondato da una cornice dorata sopra il camino della vostra cameretta, naturalmente.
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