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Questa è la storia di una goccia di sole che caduta dal cielo crea un fiore dai magici poteri. è la storia di una donna vecchia e bramosa dell'eterna giovinezza, che venuta a conoscenza del fiore vuole tenerlo per sè e con un canto assorbirne luce e bellezza. Come in tutte le fiabe che si rispettino, ci sono poi una coppia di sovrani buoni e giusti in attesa di un erede. Ma il parto della regina rischia di trasformarsi in tragedia. Solo un infuso creato dai petali di una goccia di sole potrebbe salvarla. Alla ricerca del magico prodigio, i soldati del Regno trovano il fiore strappandolo all'avidità della vecchia Gothel. Per la gioia del regno e dei sovrani nasce una splendida bimba dai lunghi capelli di sole ed il sorriso d'angelo. Il filtro di giovinezza della "strega" ha così preso vita ed il suo nome, ora é Rapunzel. Una notte, Gothel si intrufola nella camera della bambina con la speranza che, tagliandole una ciocca dei capelli dorati, potesse tornare in possesso del suo filtro di giovinezza. Ma la magia senza Rapunzel cessa di esistere ed i capelli tagliati diventano semplici ciocche scure. Per Gothel l'unico modo di preservare la beltà rimane quindi quello di rapire Rapunzel, fingersi sua madre e tenerla nascosta. Per sempre. Ispirata alla favola dei fratelli Grimm ed immersa nella meraviglia color pastello, "Rapunzel"è destinata a diventare un Classico Disney con tutti gli onori. Un'animazione d'autore ed un 3d per la prima volta tutt'altro che invadente, ci fanno scivolare lungo le chiome dorate di una ragazza che mai come in questo film incarna le fantasie e i conflitti interiori di una classica adolescente. Ribelle ma coscienziosa, sognatrice ma realistica, principessa dentro e figlia fuori. Una figlia che più le scene si susseguivano e più mi ricordava una certa Sirenetta dalle chiome infuocate. Se provassimo a confrontarla ad Ariel potremmo riscontrare molte caratteristiche affini: sia nella regia del film ( assolutamente strepitosa la sequenza dello spettacolo delle lanterne ammirato a bordo della barchetta a remi, in attesa di una "mossa" da parte del buon ladrone Fynn), che nelle azioni di Rapunzel. Ariel più capricciosa ed egoista voleva ribellarsi all'eccessiva( e a ben vedere comprensibile) protezione paterna. Rapunzel è più composta e comprensiva, ma entrambe desiderano vedere il mondo al di fuori dalla Torre, perchè da sempre sentono che quel mondo, in fondo, le sta aspettando da tutta la vita. Ma se i rimproveri di Re Tritone sono giustificati da un reale e giustificato timore che la figlia impulsiva si metta nei guai, decisamente più perverse sono le giustificazioni che trattengono Rapunzel con la sua matrigna. Gothel si nutre di Rapunzel come una di una droga, costringendola più volte al giorno a "cantare" il potere dei suoi capelli. E soffocandola di sensi di colpa con il suo :" io ti voglio bene anche di più del tuo più". Rapunzel è così combattuta, cosa non da poco per una principessa Disney, tra il suo sogno e il suo dovere di figlia. E per una volta, lasciatemelo dire, questa è la vera natura degli adolescenti. Capricciosi in parte, sognatori del tutto, ribelli nel sangue ma, consapevoli e bisognosi di essere anzi tutto dei figli.
Una parola e anche di più va spesa poi per lo straordinario rapporto tra il prode destriero Maximus ed il bell'impusto dal cuore d'oro Flynn. L'uno segugio del Regno, l'altro preda in fuga. Le gag sono infinite: vedere il cavallo bianco predere a calci il principe azzurro, non ha prezzo! Ma, come in tutte le fiabe, l'amore per la principessa rapita mette in ordine gli animi scombussolati e la coppia ritorna in sella ( è il caso di dirlo) più forte che mai.
Potrei andare avanti a parlarvi del film per ore ma sono sicura di aver sbrodolato già abbastanza e come mio solito. Auguro a tutti voi la visione di questo capolavoro cullato, per altro, dalla colonna sonora del più grande compositore Disney, Mister Alan Menken. E se dalle vostre finestre la neve cade silenziosa come dalla mia, prendere bimbi nonne e zie e chiamate a gran voce Rapunzel: vi accompagnerà in una fiaba indimenticabile.
PS un consiglio: occhio alle padelle. Si sa le prinicipesse in cucina non sono degli assi, ma Rapunzel ha avuto anni di pratica ...