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Racconto di un viaggio nella terra degli dei, degli eroi e degli uomini. Sensazioni raccolte tra le pietre che hanno veduto la nascita di leggende immortali, del pensiero,del sogno.
Solcando i mari, che per secoli sono stati complici di battaglie, rapimenti, ritorni gloriosi e sconfitte narrate con dignità, il mito ha preso vita. Non posso dire di conoscere la Grecia, sarebbe una frase falsa e alquanto presuntuosa. Però ne ho respirato l'aria salmastra, la stessa che, mi piace pensare, accompagnò Ulisse a casa, e Achille nella sua avventura veso l'immortalità. E se il solo faro di Itaca basta a far scaturire emozioni, i giganti di pietra hanno fatto il resto.
Olimpia, dove le antiche colonne respirano all'unisono e pieni di speranza, sembra di vederli i corpi di quegli eroi, forgiati nei lunghi mesi che precedevano le olimpiadi, mostrarsi al pubblico nella loro perfezione divina.
E il villaggio di Oia, nell'irrequieta isola vulcanica di Sant'irene, dove il sole si fonde con la pietra e con essa ne riflette lo spendore. Se fosse una leggenda, quelle case sarebbero state splendide fanciulle. I capelli schiariti dal sole, e la pelle appena abbronzata, per la lunga attesa. Attendono silenziose, nel punto più alto della scogliera,l'arrivo del loro guerriero. Gli anni passano le lacrime schiariscono i volti, gli occhi si tingono del mare,e nutriti dai loro sospiri, sbocciano i primi petali. Si tingono del rosa delle loro guance, del rosso delle loro labbra che ormai hanno cessato di sorridere. Ed il Sole, celebre amante, le avrà forse consolate in quei lunghi anni di attesa, rischiarando i volti sofferti. Chissà se è andata così...
E ancora Atene, imponente e maestosa, nata dal piede di Atena, e protetta dalle acque di Poseidone. Qui, tra colonne grandi come querce secolari e oliveti sterminati, il pensiero dell'uomo ha raggiunto l'apice. Qui Fidia dava il volto al padre degli dei, qui Socrate e Platone si inchinavano al Regno delle Idee, qui venivano sacrificate vergini, qui si consumava l'amore più profondo: quello con la Sapienza.
E di fronte a tutto questo solo noi. Ituristi. Più o meno degni, più o meno consapevoli, più o meno svogliati. Piccoli, inifinatamente piccoli di fronte al Passato.
Ho trovato una nuova terra da amare ma di cui forse sarò solo una piccola figlia adottiva. Ma se non è solo il sangue a creare un legame, chiuderò gli occhi e restarò in silenzio. E come mi suggerì una saggia e piacevolissia guida,lasciarò che l'immensità dell'universo mi venga incontro, pronta a coglierne ogni sospiro, pronta anche a qualche pericolo, sull'esempio di Ulisse, con il canto delle Sirene.