venerdì 21 gennaio 2011

Per la serie "viaggiare con la fantasia è sempre low cost": ecco a voi Cleo!


Cleo è una dea egizia. O meglio, una micia. Una micia dal folto e lucido pelo nero e dalla disarmante personalità. Entrata nella vita di Helen nel momento peggiore della sua vita, si rivelerà la cura migliore per il suo cuore ormai in pezzi. La domanda che nasce incontenibile sin dalle prima battute è: può l'amore di una gatta alleviare il dolore per la perdita di una persona cara? Può un invadente scricciolino di pochi mesi posarsi come caldo miele sul cuore straziato di una madre? Senza contare che la persona in questione non si considerava per niente "tipo da gatti"? La risposta signori è sì. Perchè, per parafrasare l'autrice: non è la famiglia che sceglie il gatto, ma l'esatto contrario!
Romanzo delicato e commovente come solo la vita vera può essere, Cleo racconta la realtà di una famiglia: le sue lotte, i suoi dolori, le sue conversioni e le sue rivincite. Ognuna della quali vegliate giorno per giorno da uno speciale angelo custode.

Da svergognatissima amante degli animali, il cucciolo nero stampato sulla copertina di Cleo mi aveva conquistata ancora prima delle sue pagine, ma il mio personale consiglio alla fine della fiera è il seguente: mai giudicare un romanzo dal suo cucciolo. Potrebbe condurvi non solo ad un acquisto impulsivo, ma ad una lettura inesorabilmente e squisitamente avvincente! Caldamente consigliato a chi non si ritene "tipo la libro" e naturalmente a chi pensa che i gattini stiano bene solo sui calendari. Grandi a Due Zampe, attenti a voi!

domenica 16 gennaio 2011

PRIVA DI SOLDI, SEPOLTA DAI SALDI!


Sabato pomeriggio, di un quindici gennaio, di un giorno di saldi. Come ogni povera sventurata con l'armadio pieno e nulla da mettere, mi aggiro piena di malato entusiasmo per le vetrine abbigliate a Saldo del centro di Milano. E già lì la domanda sorge spontenea: vai a Milano di sabato pomeriggio e non compri niente? Lascio cadere la retorica risposta.
Ma ho il mio obiettivo: cuffia e guanti. In sei ore dovrei riuscire a munirmi di questi due semplici capi, considerando che ogni anno riesco a riempirli di buchi, disperdeli sugli autobus, treni o smaterializzarli con la forza del pensiero... Ora prima di confessare l'ovvio, un dettaglio a mia difesa: la via "dello shopping" era tempestata di manichini al neon di H&M che, esattamente come nel frivolissimo "I love shopping", sembravano aver preso vita! Ma vedete, il problema vero non sta nelle vetrine più o meno strapiene di roba del tutto inutile e immediatamente indispensabile, ma in quelle semplici 5 lettere che messe insieme scatenano nel cervello di noi donne un irrefrenabile bisogno di fare del bene...a noi stesse. Chiamasi SALDI, acronimo di SALASSO ANNUALE LIQUIDI D'INVERNO! Perchè sembra che ti facciano questi graaandi sconti, ma la verià è che nel momento stesso in cui leggi la parolina magica... chissenefrega sei hai risparmiato due centesini, quel bracciale numero 200 che si sei presa era splendido ed era..in SALDO!!
E per vantarti dei tuoi acquisti scontatissimi affronti il casino, no mi correggo, l'invasione di liceali, zie, nonne, mamme, figlie, cani, gatti, canarini, che come pervasi da una forza misteriosa si gettano volontariamente in camerini assolutamente privi d'ossigeno, sepolte vive di roba.
Come faccio a saperlo? Ok , giuro non lo farò mai più, ho quesi rischiato l'asfissia, la prossima volta mi metto la maglia davanti al giaccone provando la misura della maniche come faceva mia madre: se ti arrivano al gomito è piccola, se abbonda tanto si ristringe. Opta per quella!
Sudata come un lottatore di lotta greco- romana (provate a rimettervi maglione, cappotto e sciarpa in 30°di corpi convulsi e aria condizionata in tilt) fuggo dal ginepraio con il mio bel sacchettino. E indovinate un pò? La mia cuffia è ancora dispersa da qualche parte (dal resto, lo sappiano, le cuffie sono capi inaffidabili). Vuoi mettere con un bella felpa da 60 euro, scontata di due? Quelle sì che son soddisfazioni!!!

domenica 9 gennaio 2011

L'ora di ricominciare


Nove gennaio. Ci risiamo. Passati i giorni di feste come scintillanti stelle comete sopra le nostre teste, siamo costretti a guardarci di nuovo i piedi per non inciampare! Non so voi, ma alla sottoscritta la fine del Natale ha sempre provocato una non troppo sottile malinconia. Come se dovessi salutare un caro amico che per altri undici mesi non rivedrò più. é un pò infantile lo so, ma tutte quelle lucine dorate appese come raggi di sole ai tetti delle nostre case...non sarebbe bello averle sempre accanto, simili a lampadine notturne da tenere in camera quando il buio è troppo...buio? Certo, come insegna un delizioso corto metraggio della Walt Disney ( torno sempre lì..) con Qui, Quo e Qua alle prese con un giorno di Natale che non finisce mai, se davvero vivessimo sempre tra panettoni e vischio beh, uno saremmo grassi come cicogne e due non apprezzeremmo più la gioia delle più magica delle notti. Ed è perciò un bene che ad un certo punto il mio fidanzato mi costringa a disfare l'albero (con tutta calma naturalmente).
Per molti il fastidiosissimo giorno del "rientro" è già passato, per la sottoscritta e immagino per coloro che ancora non hanno scoperto scoperto la formula per riavvolgere il tempo, la sveglia suonerà domani. Simpatica come un cerotto aggrappato alla crosta. Mi rivedo ragazzina quando sospiravo sul divano pensando: "eccoci, domani ricomincia la scuola, i compiti, le verifiche i compagni...aiuto!!" E nonstante trucco e parrucco con il quale mi sforzo di dimostrare la maturità dei miei 24 anni ( aspetta e spera), so benissimo di essere ancora quella ragazzina. Con l'unica differenza che i compiti si chiamano lavoro, email e speranze e la compagna con la quale è sempre più dura convivere...sono io! Ma ho i miei assi nella manica e presto ve li svelerò. Intanto vorrei presentarvi la cagnetta nella foto. Si chiama Lilly, vive con me da tredici anni e ancora la invidio per la sua beata gioia nel dormire. Ancora cinque minuti sembra volermi dire. Cara Lillina mia, sono desolata..è proprio ora di ripartire!

mercoledì 5 gennaio 2011

A tutti quelli a cui ancora non ho augurato " Buon Anno"


Stappato lo champagne, appeso il vischio alla porta, divorati i dodici grani d'uva fortunati prima dello scoccare della mezzanotte, eccoci qua, da cinque giorni, graditi ospiti del nuovo anno. E tra rimpianti e malinconie per le vacanze che stanno volando via, ci si ritrova sazi e un poco spaventati di fronte ad altri misteriosi dodici mesi. C'è chi ha consultato certosino ogni singolo oroscopo pubblicato ( confesso, un occhio l'ho buttato anche io ) trovando fastidiose invasioni di Saturno, saltuarie visite di Venere che fa l'occhiolino e scappa con Giove (veterano cornificatore di tutti gli astri messi insieme) e tra previsioni catastrifiche o decisamente troppo generose di sesso, soldi e salute, c'è solo una cosa da dire: "speriamo che il nuovo anno faccia un pò meno schifo di quello passato!!" ( pater docet). Io non so voi, ma preferisco non sapere. Mi auguro e vi auguro solamente di essere sereni, di avere un pò più di fiducia in sè stessi, di essere "generosi nell'ascolto e lenti nella parola". Di avere la pazienza di attendere i giusti tempi, e per chi invece ha la fortuna di non dover più aspettare, di cogliere l'attimo! Probabilmente, Dio volendo, tra dodici mesi saremo ancora tutti qui a dire le stesse cose, ma con la speranza che almeno la metà dei nostri sogni si siano trasformati in scarpette di cristallo infrangibile, con le quali camminare a grandi falcate verso la nostra vita. Gettando via gli oroscopi , sicuri che ciò di cui abbiamo bisogno ce l'abbiamo già. Oggi, domani e per sempre.