martedì 28 dicembre 2010

Buon compleanno...


Oggi è il compleanno della mia mamma. E siccome ci sente sempre più vecchi di un anno le ho dedicato una giornata da giovanissime! Dal compleanno dell'anno scorso ho iniziato la piccola tradizione di portarla con me al cinema a vedere un film della Disney (cosa che da bambina facevo sempre con mio papà) e sapete, mi pento di non averlo fatto prima!
Si ha sempre così poco tempo... forse, sarà perchè a iniziare presto a sgambettare fuori dal nido e ogni tanto la paura del vuoto si fa sentire e allora ci si riaggrappa con il pensiero ai rassicuranti momenti in cui qualcuno ti allacciava la cintura del seggiolone e tu non dovevi far altro che cadere addormentato. Ma se devo pensare ad un regalo per la mia mamma (già che siamo in periodo), non credo ci sia niente di più bello che rivivere le gioie passate di quando si era bambini. Passato il periodo della ribellione post brufolo, torna inesorabile un incredibile bisogno di... famiglia. Non mi credete eh? Beh , vedremo. Sapete la mia mamma è sempre stata una mamma presente, ma molto frettolosa. Fa dieci cose insieme e tutte col fiatone, ma mai una per lei stessa. E finchè litighi ogni giorno per i calzini da lavare, la tavola da sparecchiare, i cani da portare a passeggio... come te ne accorgi? La vedi stanca e non capisci il perchè. Poi diventi grande, comprendi le sue fatiche e vederla sorridere rilassata davanti a un film che ne tira fuori tutta la sua innocente freschezza beh, vi posso assicurare che per una figlia è un dono meraviglioso. E se più vado avanti e più mi convico che di cose poche e semplici un uomo ha bisogno, mi auguro un giorno di poter essere come lei: unicamente scompigliata e meravigliosamente dolcissima.

lunedì 27 dicembre 2010

In rotta, verso Aslan


Terzo capitolo della saga delle Cronache di Narnia, terza avventura per i fratelli Pevensie. Divisi dalla guerra e dall'età, i fratelli minori Lucy ed Edmund vengono affidati per l'estate alle famiglia dell'odioso e piagnucoloso cugino Eustace. Difficoltà alla quale si sommano quelle del periodo adolescenziale: Lucy ed Edmund sono cresciuti ma per entrambi riecheggia tentatrice e maliziosa, l'ombra dei maggiori Susan e Peter, modelli di bellezza e forza. E al ricordo delle loro origini regali nel regno di Narnia, la comune e per niente affatto gentile vita quotidiana non fa altro che accrescere il Lucy ed Edmund, il desiderio di essere quello che non sono. Quasi a risposta delle loro preghiere, Narnia fa sentire il proprio richiamo che in questo episodio si materializza sotto forma di..un quadro. Un attimo prima Lucy Edmund e il lagnoso cugino si trovano in una camera da letto, un attimo dopo si trovano a nuotare nell'acque limpide del Regno di Lewis. A "pescarli", il giovani principe Caspian in viaggio su un veliero alla ricerca del padre perduto. Tornati nelle vesti di Re e Regina di Narnia, Lucy ed Edmund sono elettrizzati dalla nuova avventura. Un pò meno il cugino Eustace, vero mutaforma della storia che, addestrato e soprattutto svezzato dal saggio topolin soldato Reepicheep, si trasformerà in eroe insperato. Fortissimo anche in questo capitolo, il messaggio cristiano, religione sulla quale il romanzo di Lewis pone le sue radici. La terra di Aslan come terra promessa dei giusti e dei puri di cuori, una stella blu che ad indicarne la rotta, ed il malvagio che ne impedisce il traguardo, altro non è che il peccato."L'invisibile che diventa visibile", si muove come una polvere che tutto nasconde e che tutto giustifica. Forse il pubblico più giovane farà fatica a cogliere la metafora della nube che rapisce l'uomo e lo porta nell'antro del male, ma che gli orribili serpenti marini altro non siano che mostri generati dalla paura, questo è un messaggio chiaro. Così come evidente e commovente è l'addio di Aslan alle porte del suo Regno. Quando Lucy chiede ad Aslan se lo rivedrà mai nel suo mondo così il leone risponde" ...Ci sono, ma là ho un altro nome. Dovete imparare a conoscermi con quel nome. Questa era la vera ragione per cui siete stati portati a Narnia, perché conoscendomi qui per un poco, potrete conoscermi meglio là... »".
Rivelato il senso della loro avventura, anche Caspian, a pochi metri dal padre perduto, comprende il senso della sua: di dover guardare a ciò che gli è stato dato: non a quello che gli è stato tolto deve pensare, ma a quello che gli è stato dato. Non è ancora tempo per conoscere il Regno di Aslan, non per lui. Chi invece potrà solcare l'onda della Terra Promessa è il prode Reepicheep: cuore puro che non ha niente a che vedere con i pochi centimetri d'altezza. Con lacrime che anche lo spettatore fatica a trattenere, Lucy saluta per sempre la sua Guida. é tempo, insieme a Edmund di diventare Sovrani della propria vita. Ma non è un addio che vale per tutti: qualcuno dovrà tenersi pronto ad un nuovo ritorno e se volete scorpire di chi sto parlando non vi resta che tuffarvi nel mare davanti a voi. Circondato da una cornice dorata sopra il camino della vostra cameretta, naturalmente.

sabato 25 dicembre 2010

Semplicemente Buon Natale...


C'era una volta un abete incantato che ogni anno allo scoccare della mezzanotte del 24 dicembre si illuminava di luci dorate. Gli uomini, sfiniti dalle difficoltà della vita, d'un tratto si fermavano lì dov'erano. Chi in macchina, in mezzo al traffico, chi nella proprie case a finire di rammendare, chi nel buio del proprio ufficio... e con il naso puntato al cielo d'un tratto lo vedevano: illuminato di una luce divina, l'abete ricordava loro di fermarsi perchè quella stessa notte, sotto un cielo non troppo lontano, un'altra luce stava presentando al mondo il suo più grande dono. L'amore. Ed è l'amore, fatto carne come noi, da allora ad oggi viene celebrato, ricordato, ravvivato. E a rischio di sembrare banale questo io desidero augurare, silenziosamente ma intensamente, ad ognuno di voi: che l'Amore si ravvivi nei vostri cuori e nelle nostre menti. Perchè troppo e sempre la vita ci porta altrove, a richiedere l'attenzione di oggetti inanimati, di sogni che ben poco sanno di infanzia, di parole stampate e pronunciate dalla luce sì, ma di uno schermo. La smania del domani fa annegare l'oggi in un oceano di attese insoddisfatte, come se quello che già abbiamo non fosse mai abbastanza Amore. Smettiamola, almeno oggi. In questo giorno che non vorremmo mai scivolasse via fermiamoci davanti al bagliore dorato del nostre case, che mai come in questo periodo sono bellissime. E senza sentirci troppo in colpa, accoccoliamoci sul divano insieme ai nostri amici e parenti, magari cullati dal canto delle dolci note della Festa. Molto poco ci vuole per far rinascere la semplice e inesauribile gioia del Natale. E come un lumino farla restare accesa per il successivi 364 giorni che ci separano da Lui.

Auguri. Di cuore.

domenica 28 novembre 2010

Rapunzel: ne resterete avvinghiati!


Questa è la storia di una goccia di sole che caduta dal cielo crea un fiore dai magici poteri. è la storia di una donna vecchia e bramosa dell'eterna giovinezza, che venuta a conoscenza del fiore vuole tenerlo per sè e con un canto assorbirne luce e bellezza. Come in tutte le fiabe che si rispettino, ci sono poi una coppia di sovrani buoni e giusti in attesa di un erede. Ma il parto della regina rischia di trasformarsi in tragedia. Solo un infuso creato dai petali di una goccia di sole potrebbe salvarla. Alla ricerca del magico prodigio, i soldati del Regno trovano il fiore strappandolo all'avidità della vecchia Gothel. Per la gioia del regno e dei sovrani nasce una splendida bimba dai lunghi capelli di sole ed il sorriso d'angelo. Il filtro di giovinezza della "strega" ha così preso vita ed il suo nome, ora é Rapunzel. Una notte, Gothel si intrufola nella camera della bambina con la speranza che, tagliandole una ciocca dei capelli dorati, potesse tornare in possesso del suo filtro di giovinezza. Ma la magia senza Rapunzel cessa di esistere ed i capelli tagliati diventano semplici ciocche scure. Per Gothel l'unico modo di preservare la beltà rimane quindi quello di rapire Rapunzel, fingersi sua madre e tenerla nascosta. Per sempre. Ispirata alla favola dei fratelli Grimm ed immersa nella meraviglia color pastello, "Rapunzel"è destinata a diventare un Classico Disney con tutti gli onori. Un'animazione d'autore ed un 3d per la prima volta tutt'altro che invadente, ci fanno scivolare lungo le chiome dorate di una ragazza che mai come in questo film incarna le fantasie e i conflitti interiori di una classica adolescente. Ribelle ma coscienziosa, sognatrice ma realistica, principessa dentro e figlia fuori. Una figlia che più le scene si susseguivano e più mi ricordava una certa Sirenetta dalle chiome infuocate. Se provassimo a confrontarla ad Ariel potremmo riscontrare molte caratteristiche affini: sia nella regia del film ( assolutamente strepitosa la sequenza dello spettacolo delle lanterne ammirato a bordo della barchetta a remi, in attesa di una "mossa" da parte del buon ladrone Fynn), che nelle azioni di Rapunzel. Ariel più capricciosa ed egoista voleva ribellarsi all'eccessiva( e a ben vedere comprensibile) protezione paterna. Rapunzel è più composta e comprensiva, ma entrambe desiderano vedere il mondo al di fuori dalla Torre, perchè da sempre sentono che quel mondo, in fondo, le sta aspettando da tutta la vita. Ma se i rimproveri di Re Tritone sono giustificati da un reale e giustificato timore che la figlia impulsiva si metta nei guai, decisamente più perverse sono le giustificazioni che trattengono Rapunzel con la sua matrigna. Gothel si nutre di Rapunzel come una di una droga, costringendola più volte al giorno a "cantare" il potere dei suoi capelli. E soffocandola di sensi di colpa con il suo :" io ti voglio bene anche di più del tuo più". Rapunzel è così combattuta, cosa non da poco per una principessa Disney, tra il suo sogno e il suo dovere di figlia. E per una volta, lasciatemelo dire, questa è la vera natura degli adolescenti. Capricciosi in parte, sognatori del tutto, ribelli nel sangue ma, consapevoli e bisognosi di essere anzi tutto dei figli.
Una parola e anche di più va spesa poi per lo straordinario rapporto tra il prode destriero Maximus ed il bell'impusto dal cuore d'oro Flynn. L'uno segugio del Regno, l'altro preda in fuga. Le gag sono infinite: vedere il cavallo bianco predere a calci il principe azzurro, non ha prezzo! Ma, come in tutte le fiabe, l'amore per la principessa rapita mette in ordine gli animi scombussolati e la coppia ritorna in sella ( è il caso di dirlo) più forte che mai.
Potrei andare avanti a parlarvi del film per ore ma sono sicura di aver sbrodolato già abbastanza e come mio solito. Auguro a tutti voi la visione di questo capolavoro cullato, per altro, dalla colonna sonora del più grande compositore Disney, Mister Alan Menken. E se dalle vostre finestre la neve cade silenziosa come dalla mia, prendere bimbi nonne e zie e chiamate a gran voce Rapunzel: vi accompagnerà in una fiaba indimenticabile.

PS un consiglio: occhio alle padelle. Si sa le prinicipesse in cucina non sono degli assi, ma Rapunzel ha avuto anni di pratica ...

giovedì 4 novembre 2010

"CRISTALLO DI LUNA.." Bentornato!



Ripresa come un riccio dal suo sonno autunnale, la sottoscritta riparte alla ribalta con una goccia di Eau de Positivisme in più e la gioia di poter tornare a parlare del più meraviglioso anime che il Giappone abbia creato( per chi se lo stesse chiedendo l'esaltazione è autentica e per niente ironica). Sono trascorsi la spaventosa cifra di 15 anni dall'ultima volta che una ragazzina bionda di nome Bunny ha solcato impacciata e coraggiosa le reti Mediaset. Da allora più nulla, nè un sigla, un'immagine, nè tanto meno un fumetto sono usciti in sua difesa. Ma, finalmente, da circa un mese, Sailor Moon è tornata per tutti i fan nati come me alla fine degli anni 80 e drogati da questo cartone. E per festeggiare il ritorno in pompa magna della marinaretta dalla testolina buffa, per chi ancora non lo sapesse, sono lieta di annunciare il rilancio del manga originale, edito da GP Publishing, in una delicatissima versione in rosa. E speriamo che questa volta il percorso di Bunny, Morea, Emi, Rea e Martha non venga interrotto. Non nascondo la presenza di doppi sensi e temi a sfondo sessuale abbastanza accentuati, ma permettetemi di dirmi che accendendo quell'orrenda scatola nera che domina più che mai i nostri salotti, Sailor moon è forse l'ultima trasmissione che si debba censurare. E con questo piccolo sfogo, spero per voi non troppo moralista, vi lascio perchè sono le 4.30pm e da brava ragazzina di 23 anni, mi comincia Sailor Moon su Italia 1. Ciao!!

mercoledì 3 novembre 2010

"mi sono perso, quindi sono" ( da "Pensare Lost")


Ciao a tutti. Troppo tempo ho lasciato passare dall'ultimo post e me ne dispiaccio molto. Come definire questi ultimi mesi trascorsi da quel lontano 30 agosto? Palpitanti. E in ricordo ( ancora fresco) delle emozioni passate, dedico a questo post a chi sogna di far sognare, a chi controlla la posta elettronica dieci volte al giorno in attesa di una risposta, a chi a testa bassa continua a camminare evitando i no e i ma, insomma a tutti coloro che come me lottano per la loro passione. Se vi capita di provare rabbia, paura, se vi capita alternativamente di voler conquistare il mondo un giorno ed espatriare sulla luna il giorno dopo, se non riuscite a impedire alla vostra mente di fantasticare su un'illusione... non siete pazzi:ci state provando. Ed io in questi due mesi ho iniziato a provarci. A chiedere, talvolta a supplicare. Se ci fosse Hercules, qui accanto a me, con una testa di leone sul capo, in posa da ore per farsi ritrarre, scaglierebbe (come in effetti fa) la testa di leone sul pavimento e griderebbe : "Perchè lo faccio??". E io gli risponderei "Perchè è l'unica cosa so davvero di fare bene, perchè senza questo sogno io sarei solo l'Alice sbagliata finita nel Paese delle Meraviglie di qualcun altro. Perciò, se c'è qualcuno là fuori che si sta chiedendo se non sarebbe stato meglio iscriversi al corso Ingegneria Quantistica invece di tessere favole, io dico va avanti. Da qualche parte, in un cielo che potrebbe essere più vicino di quanto pensi, brillerà il tuo ritratto fatto di stelle.

lunedì 30 agosto 2010

Libri che scaldano il cuore...


Ciao a tutti! Eccomi di ritorno tra le braccia della mia casetta reggiana, ( in questi giorni un poco scosse per fare spazio ai nuovi e colorati mobili dell'Ikea). Siamo ancora in agosto ma già l'aria è passata dal profumo della salsedine a quello delle prime foglie che cadono pigre sull'asfalto. E dei rientri, altrettanto pigri, alla vita di tutti i giorni. Ma sapete io ho sempre adorato Settembre. Al di là dei terribili e pruruginosi primi giorni di verifiche a scuola( perchè il rivedere i compagni e quanti i capelli ti siano cresciuti con il mare, è sempre una gioia), se settembre fosse un bevanda sarebbe un thè alla pesca, da sorseggiare sul balcone, attendendo di avvolgersi in una fresca copertina di lino. Ora vi starete chiedendo cosa c'entri questa introduzione con il titolo che ho dato al mio post. Beh ho finalmente terminato con la classica piacevole malinconia di chi legge una storia meravigliosa, la trilogia di FAIRY OAK. Ve l'avevo già citata ma qui voglio parlvene con calma. E consigliarla a bambini e genitori, ragazze e ragazzi e papà, distrutti da una giornata di lavoro. Romanzi scritti con una dolcezza e un suono dolci come Vaniglia e Pervinca, le due gemelle tanto simili e tanto diverse tra loro, che con l'aiuto di SEFELICETUSARAIVDIRMELOVORRAI,nonchè fata-tata Felì, ci portano nel meraviglioso villaggio di Fairy Oak. Dove Oak non è altro che Quercia, vecchissima e pettegolina, che sono sicura se fosse fuori dal mio giardino, allaccerebbe un'infinita discussione con la mia nuova libreria. Concludendo poi che con le librerie non si può parlare. Sanno tutto loro! Scherzi a parte, quando iniziaranno i classici pomeriggi da nodi, per citare la scrittice, bussate alla porta di Zia Tomelilla. e se non avrà gli occhi a forma di BATTIPANNI ( le streghe lo sanno fare), sedetevi su una mollica di pane. Avrà una splendida storia da raccontare...

venerdì 23 luglio 2010

il dolce torpore della pioggia



Vi è mai capitato di sentirvi in pace col mondo quando fuori piove? Attenzione, non parliamo di una pioggia qualunque. Io ne individuerei tre tipi. C'è quella sottile e delicata, accompagnata quasi sempre dall'afa dei raggi estivi; quella incessante, flemmatica,stanca che ti fa ardentemente desiderare il sole. E infine, quella che preferisco: la chiamerei Pioggia Thè coccole e biscotti. E benchè oggi me la sia beccata quasi tutta rientrando in bicicletta, beh..la adoro.
Mentre sono qui a scrivere è uno di quei pomeriggi, trascorsi tra le autunnali e fatate pagine di Fairy Oak ( grazie Ila per avermelo fatto scoprire!), un plaid ( sono in montagna..quando piove fa freschino) e il brontolare leggero di qualche tuono qua e là. è come una ninna nanna. Così dolce che quando il cielo si apre, profumato di fresco e di luce..per un momento quasi ti dispiace. L'aria rinnovata di frizzantino ti invita ad uscire e allora..addio plaid e benvenute spese che dovevo fare e che ho rimandato fino ad ora! Ma per adesso, in attesa di uscire senza farmi la terza doccia, riprendo il mio libro e mi rituffo sul divano: con il cuore pieno di speranze per un futuro che spero somigli ... allo zucchero caramellato!

FRATELLI DI PINNA!

Ciao tutti! Quest'oggi vi presento un pesciolino molto speciale, nato dalla matita di Miguel e dalla nostra stramplata fantasia! Vi faccio leggere il soggettino, per poi mostrarvi al più presto, il corto animato! Ops scusate dall'acquario mi dicono che non ho presentato il protagonista..il suo nome è...


PUPI!

SOGGETTO.
Pupi è un pesciolino pacifico, che conduce una vita tranquilla nel suo “angolino” di mare.
Un giorno, durante una sana russata, Pupi viene disturbato da un rumore davvero molesto: uno scricchiolio mai sentito prima, ma che basta a interrompere il suo sacro e santo pisolino.
Ormai sveglio, Pupi guarda infastidito verso la fonte dello scricchiolio e lì chi ti trova? Una graziosa pesciolina dagli occhioni stralunati che si muove meccanicamente da destra a sinistra. Tutto sommato sembrerebbe un bell’esemplare, se non fosse per l’ingranaggio che da dietro la sua schiena la fa muovere e per il bastoncino di legno alla quale sta appesa! È evidente che ancora una volta gli umani non hanno proprio capito nulla: già è difficile vivere in un angolino di mare stretto dentro ad una boccia di vetro, se poi ci mettiamo anche i pupazzi beh..è davvero troppo. Forse, pensa Pupi, se potesse parlare le cose sarebbero diverse.

martedì 20 luglio 2010

SE PUOI IMMAGINARLO...PUOI FARLO.


Qualche volta le magie esistono ed io conosco una persona che di passione, magia e cartoni, ha disegnato la sua vita. A questo qualcuno io devo più di quanto possiate immaginare e per ultimo il meraviglioso abito che da oggi vestirà il mio blog. A te, Miguel, dedico queste poche righe, che sono sempre troppo brevi e sottili, per dirti il mio Grazie. Grazie per il tuo sostegno infinito e costante, grazie per la tua professionalità che per me è diventata un modello da seguire, grazie per il tuo amore, grazie per le tue mani che creano polvere magica. Perchè come disse il grande Maestro Walt Disney : se puoi immaginarlo..puoi farlo.
Insieme a te ho iniziato ad amare il cinema, insieme abbiamo scoperto di amare i cartoni animati, le storie di fate, di giocattoli parlanti, di robot innamorati, di macchine da corsa impazzite, e di mostriciattoli della buona notte. E se adesso sono in grado di dire " è questo che voglio fare nella vita", lo devo ad un ragazzo determinato, di talento e con quella buona dose di faccia tosta che poco a poco sto cercando di imitare. Sono orgogliosa di poter lavore con te come scrittrice e ancora di più di poter esserti vicino come Mary, quella buffa testina che ora vedrete qui e che senza di te non sarebbe mai uscita dai suoi pensieri.
Grazie, grazie di cuore, mio splendido creatore di magie...

martedì 13 luglio 2010

.... AND THE CITY


Piccola arringa in difesa di un telefilm.
Premessa : so bene che ci sono molti intolleranti tra le ultime file, quindi,per il vostro bene, eviterò di nominarlo apertamente. Spero tuttavia, che tornando a casa, al mal di pancia da stress si sia sostituito quello da risata. O compatimento. Ok lasciamo perdere.
Trattasi di una serie televisiva della fine degli anni novanta. Trattasi di una serie televisiva quasi totalmente per un pubblico femminile e per la precisione di un pubblico femminile poco impressionabile. Ve lo assicuro, ho conosciuto gente che ne è stata pericolosamente turbata! A parte questo, sì, sono le 4 terribili di New York, dalla vita tanto brillante quanto facile ai black out. Di cui, se vogliamo essere cinici fino in fondo, una incentrata su costosissime scarpe,un'altra sulla carriera no limits, un'altra ancora su un ideale decisamente stereotipato e infiocchettato di vita famigliare, per finire con la migliore, quella dedita al godimento senza scrupoli. Insomma, sempre per essere cinici, 4 odiose snob non proprio nel fiore dell'età. Dove sta la difesa, direte voi? Beh come dicevo poco fa, c'è chi ha fatto di questo stile di vita una Bibbia e spero sinceramente che questi "qualcuno" ritrovino rapidamente il loro Es, io e Super Io. Ma al di là della superficie appuntita e lustrinata di 12 cm e più, strano ma vero questa serie parla di cose..normali. Ve lo dice una che vive rasoterra, perciò potete credermi. Sono stereotipi è vero, almeno per 3 su 4 perchè la più celebre, li incarna più o meno tutti. Ma, ci tengo a sottolineare, non esempi da imitare, ma su cui riflettere. Perchè e qui parlo alle donne ( cinici tappatevi le orecchie) in un angolino di tutte noi ci sono carriera, amore, idecisione, delusione, frustrazione, tagli di capelli consumati dalla rabbia e..serenità. Nessuna credo e spero, sarebbe capace di vivere una vita " alla Carrie Bradshaw", però, chi non ama rimpirsi gli occhi dell'irreale, dell'impossibile? E se ciò include godere per una mezz'oretta di scarpe abbaglianti e abiti eccentrici, senza tirare fuori un euro..tanto meglio no?
Non facciamoci troppe teorie. Io detesto quelli che ricamano sui film come se si fossero scoperti d'un colpo antropologi e sociologi. Consiglio invece di prenderlo per quello che è: intrattenimento. Divertente, rilassante, sciocco e spesso al limite del "politicamente corretto", ma più sano di molti, moltissimi altri svaghi più o meno concessi ( spero afferiate).
E se l'unica controindicazione sulla scatola sarà un'irrefrenabile voglia di chiamare la proria migliore amica e spettegolare tutta la notte, cari uomini potete ancora dormire sonni tranquilli. O quasi!
Attenzione: è un telefim potrebbe indurre dipendenza. Se il problema sussiste consultate la vicina di casa. Sarà messa così anche lei!

lunedì 12 luglio 2010

Toy Story 3: divertitevi un mondo!


Dopo quasi undici anni gli eroi di tutta un'infanzia ritornarno e la Pixar ritira ancora una volta, il premio Capolavoro. A partire da un cortometraggio, che come era stato il tenerissimo Partly cloudy, dimostra che la semplicità è sempre l'arma vincente. Chiaro, semplicità parente della genialità. Perchè per pensare all'incontro tra Giorno e Notte come due buffi omini, animati con la tecnica tradizionale, dentro i quali si scambiano e si sfidano, in tipico stile Pixar, albe e crepuscoli, ,beh si può solo dire: ok, ragazzi, siete grandi.
In quanto scrittrice in via di sviluppo, io amo le storie e credo, con l'infinito rispetto che si debba portare a tali e tanti artisti, che la storia è e resterà sempre la Madre indiscussa della fantasia. Una bella storia ci fa pensare, un bella storia ci porta per mano verso, concedetemelo, L'infinito e Oltre. E dopo quasi undici anni, eccoli là in plastica e cordini, i vecchi Woody e Buzz, e i nuovi Barbie e Ken. In fuga, questa volta, dalle mani e dalla saliva dei bambini dell'asilo! E da un orsetto profumato alla fragola, incattivito con il passare degli anni per colpa..di un abbandono. Fisico, sofferto, reale.Perchè, se qualcuno avesse ancora dei dubbi, i giocattoli sono vivi. I giocattoli sono gli eterni custodi della nostra infanzia: delle nostre avventure spericolate vissute tra il divano e il tavolo del soggiorno, dei pomeriggi di pioggia sul tappeto e delle giornate sulla spiaggia.
I giocattoli sono consapevoli. Consapevoli del tempo che passa, di quel trascorrere invitabile che prima o poi porterà i loro padroni a crescere e a lasciare i propri beneamini chiusi in una cantina, o peggio, gettati via. Commovente e meravigliosa nella sua crudele semplicità, la scena dei nostri eroi a un passo dalla fornace dell'inceneritore. Tenuti per mano, e consapevoli. Più di quanto non potremo mai essere noi, di fronte alla morte. Forse Toy Story è il film per bambini che più di molti parla agli adulti, o meglio ai ragazzoni. Quelli cresciuti, dell'età di Andy,o un pò di grandi, come la sottoscritta. Che ancora si intrufola al toys center con la scusa di un regalo alla cuginetta, e si incanta di fronte agli espositori. Ma se si può fare uno strappo all'età e portare via una Principessa da collezione, una cosa ahimè l'ho perduta crescendo. Come tutti voi che da piccoli creavate mondi, parole, paesaggi, io che creavo case per le barbie con le boccette di profumo, ora non saprei più farlo. Sono diventata troppo pesante per volare e troppo grande per entrare a Sottomondo. E come una gigantesca Alice mi sforzo di afferrare la teiera del Cappellaio che mi scivola via. Dov'è finita la pozione per rimpicciolire? E mentre penso questo,mi ritrovo già a sognare ad occhi aperti, rivivendo perfino più intensamente, le emozioni che da bambina mi impedivano di spegnere la luce, e andare a dormire.
Ed allora grazie a coloro che si rifiutano di spegnere quella luce, coloro che mai e poi rifiuterebbero un tuffo in un disegno fatto al gessetto. Ma soprattutto grazie a loro, i giocattoli: eterni ed instancabili, maestri di fantasia.

lunedì 5 luglio 2010

Per sognare insieme a voi...


Il Richiamo dell'eroe

















Racconto di un viaggio nella terra degli dei, degli eroi e degli uomini. Sensazioni raccolte tra le pietre che hanno veduto la nascita di leggende immortali, del pensiero,del sogno.
Solcando i mari, che per secoli sono stati complici di battaglie, rapimenti, ritorni gloriosi e sconfitte narrate con dignità, il mito ha preso vita. Non posso dire di conoscere la Grecia, sarebbe una frase falsa e alquanto presuntuosa. Però ne ho respirato l'aria salmastra, la stessa che, mi piace pensare, accompagnò Ulisse a casa, e Achille nella sua avventura veso l'immortalità. E se il solo faro di Itaca basta a far scaturire emozioni, i giganti di pietra hanno fatto il resto.
Olimpia, dove le antiche colonne respirano all'unisono e pieni di speranza, sembra di vederli i corpi di quegli eroi, forgiati nei lunghi mesi che precedevano le olimpiadi, mostrarsi al pubblico nella loro perfezione divina.
E il villaggio di Oia, nell'irrequieta isola vulcanica di Sant'irene, dove il sole si fonde con la pietra e con essa ne riflette lo spendore. Se fosse una leggenda, quelle case sarebbero state splendide fanciulle. I capelli schiariti dal sole, e la pelle appena abbronzata, per la lunga attesa. Attendono silenziose, nel punto più alto della scogliera,l'arrivo del loro guerriero. Gli anni passano le lacrime schiariscono i volti, gli occhi si tingono del mare,e nutriti dai loro sospiri, sbocciano i primi petali. Si tingono del rosa delle loro guance, del rosso delle loro labbra che ormai hanno cessato di sorridere. Ed il Sole, celebre amante, le avrà forse consolate in quei lunghi anni di attesa, rischiarando i volti sofferti. Chissà se è andata così...
E ancora Atene, imponente e maestosa, nata dal piede di Atena, e protetta dalle acque di Poseidone. Qui, tra colonne grandi come querce secolari e oliveti sterminati, il pensiero dell'uomo ha raggiunto l'apice. Qui Fidia dava il volto al padre degli dei, qui Socrate e Platone si inchinavano al Regno delle Idee, qui venivano sacrificate vergini, qui si consumava l'amore più profondo: quello con la Sapienza.
E di fronte a tutto questo solo noi. Ituristi. Più o meno degni, più o meno consapevoli, più o meno svogliati. Piccoli, inifinatamente piccoli di fronte al Passato.
Ho trovato una nuova terra da amare ma di cui forse sarò solo una piccola figlia adottiva. Ma se non è solo il sangue a creare un legame, chiuderò gli occhi e restarò in silenzio. E come mi suggerì una saggia e piacevolissia guida,lasciarò che l'immensità dell'universo mi venga incontro, pronta a coglierne ogni sospiro, pronta anche a qualche pericolo, sull'esempio di Ulisse, con il canto delle Sirene.

mercoledì 16 giugno 2010

CI VEDIAMO...TRA 4 ANNI!


Dà un pò l'impressione di essere un argomento trito e ritrito, ma pur rischiando di fare parecchi strafalcioni, eccomi a dire la mia anche su cose che non mi competono per nulla ( cosapevole che alla peggio, vi sarete fatti 4 risate).
é tempo di cieli Azzurri, di tramonti africani, e trombette impazzite. Sì, sto parlando dei Mondiali di calcio.Un avvenimento commerciale per molti, controverso per alcuni, mortalmente noioso per altri. O forse no. Perchè sono sicera, a me diverte un sacco! Così come accade ogni 6 anni con le Olimpiadi, nonstante i classici sintomi del " lavoratore sull'orlo di una crisi di nervi" e i 40 gradi che ti sorridono dalla finestra, come per magia, si dimenticano i sudori estivi, e ci si trasforma in imperturbabili guru, davanti alla tv. E sì, io sono l'esempio vivente di donna, che di calcio non ne capisce un tubo, ma che se la senti parlare in questi giorni, sembra un hooligan impazzita! Io sorrido sempre quando durante le Olipiadi,sport come il Tiro al Piattello, senza offesa per il piattello, diventano argomento di tesi universitarie. Per non parlare dei cronisti. I peggiori sono quelli dei tuffi: voci stridule del tubo catodico,da cui all'improvviso pendono le labbra del mondo. Non sai a chi appartengono, ma da un personale fastidio sentire come commentano acidamente la performance del povero atleta, ancora sul trampolino! E se mi concedete di nuovo il paragone con i Mondiali,beh, vi siete mai soffermati ad ascoltare i commenti dei telecronisti? Di solito no vero?Ma in questi giorni sapete tutto, lo so che è così! E non lo dico con ironia, ma come una che ieri sera commentava la partita Brasile Corea come PieroAngela parla degli Assiri. Un mio caro amico mi ucciderebbe per questo post: come si fa a dichiarare la supremazia di una nazione su un'altra, in base a come calcia un pallone? Certo sarebbe follia pura, ma non è questo il punto. Sebbene lo spirito sporivo per molti versi si sia dileguato, non è la supremazia che conta, ma lo stare insieme. Riuniti a casa dell'amico, del parente, come avveniva un tempo solo in situazioni eccezionali, come lo sbarco sulla luna o la prima trasmissione tv! Ricordo 4 anni fa la sera della finale: ero in bicicletta per il lungo mare di viareggio, e intorno a me non c'era nessuno. Le strade deserte, le spiagge immacolate, il tramonto che beatamente si godeva il meritato riposo. Sarò ingenua, ma lo trovai stupefacente. Tanto quanto la vittoria dell'Italia. Se ci ripenso, ancora non ci credo! Se tanti problemi ha il nostro Paese, perchè non provare a godersi la semplicità di un momento in cui credo e spero, non si giochi solo per i soldi! E se poi si perde, certo un pò di amarezza non si può evitare e sì, l'emozione di tifare la propria squadra non è più la stessa, ma i colori, i profumi, non cambiano un poco in questo mese?
L'unica vera nota stonata nella bella colonna sonora dei Mondiali, è che quest'anno si giocano in un Paese che sembra essere stato scoperto solo ora. E che finita la festa, temo tornerà nel dimeticatoio. Non intendo fare la morale a nessuno, ma sarebbe bello che la coppa del mondo quest'anno la vincessero loro, quei bimbi che il mondo cel'hanno negli occhi, ma che per colpa nostra ha il colore del fango. Sarebbe bello che si colorasse d'oro, di rosso, di verde, d'azzurro, dei colori che sappiamo essere parti di quei tramonti d'Africa che sono pieni di Storia.
In bocca al lupo a tutti, ragazzi, e un abbraccio virtuale alla famiglia Mandela e al loro giovane caro scomparso.

lunedì 14 giugno 2010

Non chiamatele Principesse


" Non sono una donzella, non sono in difficoltà..me la cavo benissimo da sola. Buona giornata!"Ve le ricordate ? Lei era Megara, uno dei primi esempi disneyani di "donna virile, come l'avrebbe definita il maestro del cinema Howard Hawks. Prima di lei ci sono state Pocahontas, una ragazza che, diciamolo, aveva davvero bisogno di John Smith? Mulan e prima ancora Belle, che grazia e saggezza avevano vinto sui sudaticci bicipidi di Gaston. E spostando un poco le lancette del tempo, troviamo la coraggiosa Esmeralda, la bella e misteriosa Kida, donne che anno dopo anno si sono allontanate dalla figura della dolce e ingenua Biancaneve. Anzi come ci insegna Giselle in "Come d'incanto", Biancanteve ha abbandonato la casetta dei sette nani, ha messo via il grembiule, si è tirata su le maniche e pur mantenedo il candore delle fiabe, ha affrontato un luogo dove, citando il film " nessuno è felice e contento". E l'ha conquistato. Le ultime testimonianze di queste moderne principesse, capaci di fare perfino della sana e autentica auto-ironia, ci arrivano direttamente dalla New Olreans di Tiana e da una Torre tanto misteriosa quanto affascinante di..Raperonzolo. Guardando il trailer fresco fresco di Youtube, una cosa mi è immediatamente saltata all'occhio: i tempi del principe Filippo sono finiti! Non che i nostrani Prince charming siano meno affascinanti. Sia Navim, che il principe di Rapunzel ( aihmè il nome di quest'ultimo m'è ancora sconosciuto) sono affascinanti,virili e sempre più simili ad attori di Hollywood. Ma già dalla piccola querelle sul titolo del nuovo film Disney,in uscita in autunno, si intuisce che non c'è trippa, pardon "panna per i bignè". Se il titolo di Raperonzolo avrebbe attratto perlopiù famminucce in sala, Tangled, letteralmente "annodato" punta ad una fascia di pubblico più vasta. E come potrebbe non essere così, se dal trailer vediamo una Raperonzolo,che non solo non si fa intimidire da sguardi ammaliatori e mascelle scolpite, ma fa rimbalzare come uno yo-yo il bel principe preso all'amo, o meglio alle chiomedi lei? Lunghissimi e biondissimi capelli usati più come frusta che come arma di seduzione! Se Tiana è la donna del ventunesimo secolo brillante, pratica e soprattutto indipendente, Raperonzolo state certi ha già i numeri per portare "i cosiddetti maschili" a pieni titolo! Quindi signori miei, il principe azzurro non passerà mai di moda, ma non pensiete che sia sufficiente scuotere la criniera: la vostra principessa vi darà filo da torcere!
Ringrazio per l'immagine il grande professionista, nonchè carissimo amico Silvano Scolari: questa splendia Belle è opera sua!

WORK IN PROGRESS

Rieccomi qui! I lavori di manutenzione del blog vanno a rilento, ma non temete, solo questione di giorni! ( devo giusto capire come funziona...) Si lo ammetto, io uso il computer solo per scrivere e cercare pazzie di vario genere su internet! Quando avevo facebook mi c'era voluta una settimana per capire come andare sulla Bacheca ( avevo già..imperfetto.. questo è un tasto spinoso, che richiederebbe pagine di disquisizioni, ma che giuro di evitarvi!)

Ma torniamo a noi! Scrivo anzitutto per ricordare a quanti ancora non siano andati a visitarlo ( in tal caso verrete severamente puniti) che da Sabato è on line il sito della Reggio Comics. Un luogo nel quale ho trovato persone fantastiche e con le quali ho avuto l'onore e il piacere di collaborare al nuovo spot del negozio. La nascita o per meglio dire la ri-nascita di Godzy, il draghettino mascotte della Reggio Comics, ha dato a tutti noi molta soddisfazione: nato dalla matita dell'amico Mauro Corradini, ha imparato a volare grazie alla pazienza e alla bravura di Miguel Guercio, e a farsi volere bene immediatamente. Certo come ogni cucciolo avrà bisogno di coccole, attenzioni e di una buona dose di birbanteria! Per questo cercherò di fare del mio meglio!

domenica 6 giugno 2010

Si inizia sempre con un Ciao...

Ciao a tutti, questo è il mio nuovo blog. Per chi non mi conoscesse mi chiamo Marialaura, sono una scrittrice un pò strampalata, di ventitre anni, ma che in effetti, si è fermata intorno ai dieci! SI, sono della corrente di pensiero degli "eterni Peter Pan", ma, aggiungerei di quelli che ogni tanto, gettano un occhio sulla terra, per vedere se c'è una qualche galleria all'orizzonte, ove non andare a sfracellarsi! Più presto che in fretta, caricherò alcune mie creazioni, testi, e soprattutto idee che spero di cuore possano prendere forma. E far sorridere anche chi, pensa che per farlo sia necessario restare da soli, in una stanza buia. Nel frattempo grazie a tutti quelli che mi hanno supportato/(sopportato) fino ad ora e che spero non smetteranno mai di credere in me. Inizio così con un grazie a Miguel, Silvano, Roberto,Giuseppe, Giulia e Ilaria.
PS restate sintonizzati!